Chi soffre di allergia avrà sentito parlare spesso di istamina e dei suoi effetti sull’organismo, effetti che possono variare da soggetto a soggetto. Ma non sono solo gli allergici il bersaglio di questa piccola molecola; potenzialmente tutti possiamo esserne colpiti, anche occasionalmente.
Cos’è l’istamina ?
L’istamina è un “mediatore chimico” ovvero una sostanza che permette il passaggio di segnali tra le cellule. E’ ampiamente diffusa nel nostro organismo, in particolare a livello di cellule coinvolte nella risposta allergica e immunitaria. L’eccessiva liberazione di istamina gioca un ruolo fondamentale nelle reazioni infiammatorie e nelle patologie allergiche quali, per esempio, l’asma, la congiuntivite allergica, l’orticaria e la rinite.
Dove si trova ?
L’istamina, tuttavia, è presente anche come “ingrediente naturale” in numerosi alimenti quotidiani. La sua formazione al loro interno richiede la
disponibilità di aminoacidi liberi, microrganismi, batteri e condizioni che ne consentano la crescita e la trasformazione; pertanto alte concentrazioni di istamina si trovano principalmente nei prodotti della fermentazione
microbica quali: formaggi fermentati, carni in scatola, vino e birra.
Cosa succede quando si libera istamina ?
In soggetti particolarmente sensibili e/o per un eccesso nell’assunzione di cibi ricchi di istamina o di alimenti che liberano istamina, è possibile avere delle reazioni di tipo pseudo-allergico in quanto il sistema immunitario non viene coinvolto ma il soggetto presenta i sintomi comuni ad una allergia come orticaria, prurito, flushing, gonfiore delle palpebre, nausea, vomito, diarrea e dolori gastrointestinali.
Di norma, i disturbi possono comparire fino a 45 minuti dopo l’assunzione di alimenti contenenti istamina e scomparire dopo un lasso di tempo variabile. Dato che il contenuto di istamina non è fisso perfino nello stesso tipo di alimento, i sintomi possono talvolta presentarsi e talvolta no, anche mangiando la stessa cosa. È soprattutto il consumo combinato e ripetuto di alimenti ad elevato tenore di istamina che può condurre alla comparsa di sintomi molto accentuati.
Nei soggetti con dermatite atopica e in soggetti che soffrono di mal di testa, l’istamina presente negli alimenti provoca un peggioramento dei sintomi stessi.
Quali comportamenti alimentari adottare ?
L’approccio dietetico si basa su una alimentazione priva degli alimenti ricchi di istamina o istamino-liberatori; quest’ultimi sono alimenti che non contengono istamina ma sono comunque in grado di stimolarne la liberazione da parte dell’organismo. Per entrambi bisogna rispettare tre regole: piccole quantità, poca frequenza e non in associazione.
Alimenti ricchi di istamina
Pomodori, crauti, spinaci. Conserve. Ketchup e salsa di soia. Pesce in scatola: sardine, tonno, sgombro, acciughe, aringhe. Salmone affumicato. Crostacei e frutti di mare. Salsicce, salame, carne secca, prosciutto affumicato, mortadella. Formaggi fermentati e stagionati. Alcolici: vino, birra. Aceto di vino. Lievito.
Alimenti liberatori di istamina o istamino-liberatori
Cioccolato, cacao. Fragola, banana, ananas, papaya, agrumi, lampone, pera, avocado, kiwi. Molluschi. Noci, nocciole, mandorle e anacardi. Albume d’uovo. carne di maiale. Caffè.
Alimenti consentiti e consigliati
Carne e pollame freschi o surgelati sotto forma di fesa, cotoletta, sminuzzato, macinato o filetto scelti nelle parti più magre e private del grasso visibile. Pesci freschi o surgelati come il merluzzo, la trota ecc. La conservazione dei pesci a basse temperature è in grado di rallentare in misura consistente la sintesi di istamina batterica. Formaggi freschi, ricotta e altri latticini come il latte, lo yogurt e la panna. Frutta preferibilmente fresca come mele, pesche, albicocche, meloni, cachi ecc. ad esclusione di quella precedentemente citata. Verdura a foglia larga (lattuga, cicoria…) ma anche carote, cavolfiore, zucchine, cetrioli, broccoli, preferibilmente fresca, cruda o cotta, ad esclusione di quella precedentemente citata. Cereali. Consumare ogni giorno pane, pasta o riso integrali alternandoli ai prodotti raffinati. Olio extravergine di oliva a crudo nella giusta quantità per condire gli alimenti. Aceto di mele per insaporire le pietanze. Almeno 1,5 litri di liquidi al giorno, preferibilmente acqua oligominerale naturale.
Seguici su: